Istantanea » Corriere della Sera http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 Il No Tav e il carabiniere http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/02/29/il-no-tav-e-il-carabiniere/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/02/29/il-no-tav-e-il-carabiniere/#comments Wed, 29 Feb 2012 08:49:51 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1474

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E se avessimo due voti per ciascuno? http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/10/13/e-se-avessimo-due-voti-per-ciascuno/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/10/13/e-se-avessimo-due-voti-per-ciascuno/#comments Wed, 13 Oct 2010 08:49:47 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=769 Va letto con attenzione l'editoriale di Angelo Panebianco sulla riforma elettorale pubblicato dal Corriere della Sera il 12 ottobre. Vi si descrive con chiarezza e semplicità la proposta di riforma del sistema elettorale che si sta facendo strada tra studiosi e politici di diversa estrazione (che hanno tra l'altro dato vita alla Lega per l'Uninominale).

Scrive Panebianco: "La soluzione possibile è la seguente: sistema maggioritario con collegi uninominali e a turno unico (come in Gran Bretagna) ma, e sta qui la novità, con la facoltà per l'elettore di dare non uno ma due voti (una prima e una seconda scelta). Vince il seggio il candidato che ottiene più voti sommando prime e seconde scelte. E' una variante del sistema australiano ed è stato utilizzato recentemente nella sfida elettorale interna al Partito laburista britannico fra i fratelli Ed e David Miliband. L'effetto 'sistemico' sarebbe quello di ridurre la frammentazione politica: in ciascun collegio avrebbero reali chance di vittoria non più di tre o quattro candidati. Soprattutto, è una proposta che garantisce il velo di ignoranza e, pertanto, può superare i veti incrociati.

A destra il sistema delle due scelte a turno unico consentirebbe al Popolo della Libertà e alla Lega di perseverare nella loro 'alleanza competitiva' al Nord lasciando impregiudicato il risultato....

A sinistra, il Partito democratico giocherebbe sulle prime scelte degli elettori soprattutto nelle sue tradizionali aree di insediamento ma potrebbe anche risultare pù competitivo di oggi in altre aree se riuscisse a intercettare un numero alto di seconde scelte...

Il sistema, che punisce le formazioni piccole, costringerebbe, inoltre, Di Pietro, Vendola e altri, a creare una aggregazione a sinistra del Pd con lo scopo di sommare ai proprio voti le seconde scelte degli elettori di quel partito...".

Sono effetti, questi previsti da Panebianco, che  sembrano decisamente positivi  e sufficienti, da soli, a far prendere seriamente in considerazione una proposta di questo tipo.

Ma ce n'è un altro che potrebbe essere ancora più decisivo.

Scrive ancora Panebianco: "Favorirebbe, nel confronto tra avversari, una maggiore moderazione di linguaggio e toni".

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Il passo avanti di Livia http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/01/08/il-passo-avanti-di-livia/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/01/08/il-passo-avanti-di-livia/#comments Tue, 08 Jan 2008 15:55:26 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/01/08/il-passo-avanti-di-livia/ livia-turco.jpg

Istantanea per Livia Turco, ministro della Salute. Prima un'intervista al Corriere della Sera, poi la diffusione della lettera inviata al presidente del Consiglio superiore della Sanità, Franco Cuccurullo, per far sapere come la pensa sull'aborto e sulla legge 194. La sintesi è nello stesso titolo del Corriere: "La legge non si tocca ma rivediamo i limiti". Il ministro ricorda come da trent'anni a questa parte gli aborti si siano dimezzati e chiede al consiglio superiore un parere per stabilire la soglia oltre la quale la gravidanza non va interrotta.

E' un intervento che mi è piaciuto. Perché non è retorico, parte dalla realtà, fa un preciso riferimento alla personalità femminile e al rapporto madre-figlio. E fa un passo avanti per cercare di dare certezze ai medici che devono prendere le decisioni finali. Il che non è davvero poco in un momento in cui si pensa di tornare indietro, di stabilire divieti che portano dolore, emarginazione e ingiustizia.

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Il burqa della Rosy http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/10/il-burqa-della-rosy/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/10/il-burqa-della-rosy/#comments Wed, 10 Oct 2007 15:39:08 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/10/il-burqa-della-rosy/ burqa.jpg

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Rosy Bindi ha ragione. Prima di dire burqa si o burqa no, prima di dare ragione a questo o quel prefetto bisogna, come sempre, fermarsi a ragionare un momento. Se il burqa è strumento (o simbolo) di oppressione va combattuto. Se il burqa è "simbolo culturale" scelto liberamente va rispettato o, comunque, fatte salve leggi che obbligano ciascuno a farsi riconoscere, inserito in un ragionamento più ampio di rapporti tra culture. Dice il ministro in un'intervista al Corriere della Sera: "La vera sfida è costruire la loro libertà (delle donne immigrate Ndr) nel rispetto della loro differenza". Una affermazione da mandare a memoria.

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Mamma di Lapo http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/06/08/mamma-di-lapo/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/06/08/mamma-di-lapo/#comments Fri, 08 Jun 2007 17:33:07 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/06/08/mamma-di-lapo/ lapo.jpg

"Nella mia vita non c'è posto e spazio per lei". Lo ha detto Lapo Elkann parlando di sua madre Margherita Agnelli, figlia di Gianni, in una lunga intervista al Corriere della Sera. Ora io non so né, direi, voglio sapere, che cosa ha spinto il trentenne Lapo a un'affermazione così cruda e dura. Probabilmente, se interpellato, lui stesso potrebbe argomentare nel modo più convincente le proprie affermazioni. Ma, sinceramente, non mi interesserebbe perché sono parole, quelle che ha pronunciato, che sono incompatibili con il rapporto madre-figlio, di qualunque natura esso sia. Non perché alla mamma si debba per forza rispetto, affetto e quant'altro. Ma perché affermare che nella propria vita non c'è spazio per lei è semplicemente falso. Anche chi odia nel modo più profondo la persona che lo ha messo al mondo gli riserva un posto e uno spazio che forse, in certi momenti, non è in grado di percepire ma che periodicamente gli occuperà, suo malgrado, l'esistenza. Perché il pensare alla mamma, in qualunque modo, fa parte delle cose che la vita ci dà senza che noi se ne possa, più di tanto, disporre.

E quindi affermare, a trent'anni, di aver cancellato la mamma ha più il sapore di una menzogna a se stessi che quello di un forte atto di emancipazione e giustizia. E questo senza entrare nel merito del caso a cui è dedicata questa istantanea. E' stato solo uno spunto.

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C’è figlio e figlio http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/04/12/ce-figlio-e-figlio/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/04/12/ce-figlio-e-figlio/#comments Thu, 12 Apr 2007 16:00:41 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/04/12/ce-figlio-e-figlio/ Negli Stati Uniti sta facendo scandalo e in Italia ne ha dato notizia, tra gli altri,rebecca1.jpg
il Corriere della Sera. E' la tesi sostenuta da Rebecca Walter, nel suo ultimo libro Baby love. La scrittrice americana, mamma adottiva di Solomon (partorito dalla sua ex compagna Me'shell Ndegéocello) e mamma naturale di Tenzin, ha fatto un ragionamento semplice e dirompente: l'amore per un figlio adottivo non è intenso come quello che si sente per il sangue del proprio sangue. E ha esemplificato: per Tenzin sarei pronta a morire, per Salomon non penso che farei lo stesso.
Quando si toccano l'amore filiale insieme alla vita e alla morte si va dritti al cuore di tutti. Allora guardiamo negli occhi questa donna dai modi spicci e ragioniamo sulle sue parole.
Io ho due figli, come dire, "di sangue", e per loro sarei pronto a morire. Se accanto a loro ci fosse un figlio adottivo forse, come per la Walker, non sarebbe la stessa cosa, proverei un qualcosa di diverso e, probabilmente, non sarei pronto a morire. Ma me ne vergognerei e mi obbligherei a offrire ugualmente il petto per un motivo molto semplice.
Nel momento in cui si decide di adottare un figlio immagino (perché personalmente non mi è capitato) che ci si debba impegnare con lui, e con se stessi, a considerarlo un figlio a tutti gli effetti. Uguale a figli naturali che si hanno o si avranno, uguale ad altri figli adottivi.
Un impegno verso di lui e verso noi stessi che ci impone di controllare il nostro comportamento più spontaneo e di onorare la parola data.
Anche se non vieni dal mio sangue, anche se preferirei non farlo, sono pronto ugualmente a morire per te.
Se non ce la sentiamo di poter arrivare a questo vuol dire che adottare non è la nostra missione.

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