Commenti a: Troppo facile http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/ Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 01 Aug 2018 12:10:22 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 Di: bastian contrario http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44873 Tue, 23 Oct 2012 15:44:16 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44873 E' da tempo che sostengo la necessità della restituzione del Maltolto-Bottino Occultato nei cosiddetti Paradisi Fiscali,con Sequestro Immediato dei beni a tutti coloro e dico Tutti che hanno Truffato-Derubato Lo Stato inteso come L'insieme di tutti i Cittadini,in questo caso divisi in modo netto tra Onesti ed Evasori,dall'ormai Lontano Dopo-Guerra(1946)ad Oggi;ma come mai solo ora si Levano Voci in tal senso?Perchè prima Le cose"Sembravano"non andare cosi'Male e anche quelli di SX che avrebbero dovuto da Sempre DIFENDERE a OLTRANZA i DIRITTI dei POVERI LAVORATORI SFRUTTATI FINO all'OSSO e ROTTAMATI una volta"INUTILIZZABILI"e CONDANNATI a RESPIRARE Le Emissioni delle FABBRICHE dove hanno Trascorso la Maggior Parte delle loro VITE ALIENATE per Accontentare Famelici Speculatori Finanziari totalmente Privi di Scrupoli,Compromettendo in maniera irreversibile la propria Salute fino all'estremo Sacrificio,messi-issati sulla Croce del Profitto di Molti di questi Alti-Medio-Piccolo BORGHESI,che hanno Spinto a tutto"Gas"in Nome dei Loro Interessi tale Processo Distruttivo,sotto Lo Sguardo Intellettualistico-Colpevole-Silenziosamente Assordante di questi Pseudo-Intellettuali-Modaioli-Escremenziali della più Ipocrita Espressione di ciò che ha prodotto La Contestazione Sessantottina che poi diversi di Loro si sono"Riciclati"nella maniera più Vergognosa con il Passato più Recente nelle file di Partiti Politici,ma non per Nobilitare tale arte,ma come ho scritto in un Blog poco Precedente per stare nell'ombra del Potente di turno per fare i Lacchè e Cibarsi delle briciole cadute dalla tavola del signorotto di turno come bravi cagnolini"ADDOMESTICATI";Nemmeno il Giuda del Vangelo è Arrivato a tale Ignominia perchè ha avuto comunque iL Buon Gusto-Senso di Suicidarsi anche se il Povero Cristo Lo avrebbe Perdonato;e anche quella SX che è talmente"LONTANA"Anni Luce dalle Esigenze-Necessità dei Lavoratori e che sta Favorendo Ambiguamente quei Rigurgiti Terribili delle Belve REAZIONARIE Assetate di Sangue di POVERI CRISTI,che non hanno nessun SANTO a cui VOTAR(E)SI perchè ormai Irrecuperabilmente troppo Lontani da Loro,Catturati come gli uomini di Ulisse dalle SIRENE-LUSINGHE della CASTA POTENTE Fagocitante ogni Cosa,come un BUCO NERO nel cui Vortice sta per essere Attratta.

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Di: alessandro vigilante http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44872 Tue, 23 Oct 2012 15:14:58 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44872 Dire che il cibo deve tornare a essere elemento centrale delle riflessioni che riguardano l’uomo è dire qualcosa di eminentemente politico. Quella dei consumatori di cibo è uma “non categoria”: le azioni che hanno come obiettivo i consumatori di cibo sono dirette a tutto il genere umano. Per questo sono azioni politiche per eccellenza.

Oggi si pensa ai consumatori come a coloro che “comprano” il cibo, ma se il cibo interessa solo in quanto viene venduto e acquistato (divenendo competenza delle politiche economiche, e non della politica in sé) si perde di vista il cibo come diritto. Ciò che è essenziale alla sopravvivenza, invece, è parte della sfera dei diritti: per questo parliamo di diritto al cibo e di diritto all’acqua.

Noi tendiamo continuamente al «miglioramento continuo delle nostre condizioni di vita». Dovremmo chiederci se c’è un limite a quel «miglioramento continuo», dobbiamo interrogarci sul concetto di limite. Chi ha raggiunto la garanzia del diritto al cibo e della libertà dalla fame ha diritto di occuparsi del próprio miglioramento anche se una parte dell’umanità non ha ancora quelle garanzie? O si arriva a un punto in cui il miglioramento di qualcuno compromette il diritto al cibo di qualcun altro?
È nostro compito contribuire a riconsiderare le prospettive di questi diritti.

Per questo porre al centro delle politiche il diritto all’acqua, il diritto al cibo e la libertà dalla fame significa porre al centro l’umanità anziché i mercati. Pensiamo che sai questo il compito di una politica intesa come difesa del bene comune.

Cibo e Salute
La strada che mi porta, attraverso la scelta di cibo inadeguato al mio corpo, a creare le condizioni del mio personale attacco cardiaco, è la stessa con cui sostengo un sistema alimentare che, per esempio, inasprisce i cambiamenti climatici, creando le condizioni per la siccità in parti del mondo in cui le persone potrebbero stare meglio se io mi fossi comportato diversamente, e che non hanno né ricchezza sufficiente per ricomprare la loro salute, né responsabilità nel danno di salute che è stato loro creato. Le produzioni alimentari sostenibili, unite a una adeguata educazione del cittadino consumatore, contribuiscono a creare e mantenere salute

È su scala locale che parte il cambiamento, nella pratica. Perché si suppone che noi conosciamo il nostro territorio, con i suoi limiti e fin nei minimi dettagli, che ne sappiamo valorizzare i pregi e correggere i difetti, che ló sappiamo comprendere e abbiamo anche la possibilità di vigilare su di esso. Sostenere e attuare pratiche di scala locale è la cosa più logica che possiamo fare. Agire su scala locale significa soprattutto fare economia locale: prendersi cura della propria casa, del proprio territorio, innescando processi virtuosi o arricchendo quelli già esistenti. Lo si può fare nell’ambito della produzione del cibo, della distribuzione o delle scelte quando facciamo la spesa.

Nella dimensione locale è più facile essere coproduttori. Si aiutano i produttori perché essi siano gratificati, remunerati da un compenso giusto e perché le loro condizioni di vita siano degne. Si lavora perché i coproduttori possano acquistare a prezzi equi, sia per loro sia per i produttori. Il modo migliore per innescare i piccoli grandi cambiamenti che auspichiamo è partire dalle nostre vite, dai nostri comportamenti, dal rapporto che abbiamo con il territorio e Le persone che lo abitano.

La piccola scala è la dimensione in cui si pratica la trasmissione dei saperi tradizionali e popolari, di padre in figlio ma anche da agricoltore ad agricoltore. Le economie locali di piccola scala sono luoghi di diffusione e conservazione della conoscenza, di formazione d’identità, di affermazione degli individui e delle comunità; allo stesso tempo sono anche i presupposti per lo scambio, le condizioni che ló consentono

Va sottolineato che la piccola scala produttiva non è un ritorno al passato ma è quanto di più moderno possa esserci. Anche da un punto di vista meramente economico: è dimostrato che tante economie di piccola scala producono almeno quanto i sistemi basati sulla grande scala o su scala globale. Sono sistemi più equi e sostenibili di distribuzione della ricchezza e del benessere, a tutti i livelli, dal personale al globale.

Educazione
Senza educazione non c’è coscienza del valore del cibo: e in assenza di questa competenza – riconoscere la qualità e il valore – l’unico criterio di scelta diventerà Il prezzo. Ed è lì che vince l'agricoltura industriale orientata al mercato, che può abbassare i prezzi perché ha la potenza o la protervia per farlo. Anche nel modo in cui facciamo educazione risiede un pezzo del cambiamento di cui abbiamo bisogno. Tutti gli attori del cambiamento, ovvero tutti coloro che lo vogliono vedere realizzato, hanno pari dignità e sono fonti di sapere. I ricercatori, i bambini, le piante, gli animali, gli anziani, i ragazzi, i produttori: ognuno ha una tessera della conoscenza che ci serve, ognuno deve trovare spazio e modo di comunicare quello che sa e di imparare dagli altri.

Tratto dal “Manifesto per Il Diritto al Cibo” – Carlo Petrini, Slow Food

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Di: alessandro vigilante http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44865 Tue, 23 Oct 2012 13:20:13 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44865 Lavandaia è il massimo.
Pronuncia sempre le parole chiave, i concetti fondamentali e "rivoluzionari":
RISARCIMENTO.
Quando una comunità con le sue leggi determina che qualcuno è stato sfruttato, colpito ingiustamente, marginalizzato, allora la questione non è la pena di morte o di scherno, ma come ristabilire un minimo di giustizia in maniera CONCRETA.
E non si tratta solo di risarcimenti in beni materiali, ma riscatto ed inclusione sociale degli sfavoriti.
Qui in Brasile il Movimento Negro (si chiamano loro così, gli afrodiscendenti) sintetizzano il concetto fondamentale della emancipazione con la parola RIPARARE, riparare il danno umano della schiavitù, con politiche affermative di diritti.
Risarcire il popolo quindi. Pagherete caro, pagherete tutto. Senza violenza, ma con giustizia e determinazione.

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Di: Lavandaia http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44852 Tue, 23 Oct 2012 10:52:03 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44852 Condannati per non aver previsto l'imprevedibile terremoto... Troppo facile, metterla così. Condannati perché hanno parato la faccia ai politici, che non volevano allarmismi e gente in strada, dicendo "Scossa forte improbabile" anziché "imprevedibile". Le due parole non sono sinonimi: in un caso te ne torni a dormire a casa, nell'altro, se hai un po' di buon senso, no.
E che dire del Bertolaso che , intercettato, avrebbe affermato "io non vado a dirglielo, facciamoglielo dire dai tecnici..."
Troppo facile, questa faccenda dei tecnici: quando c'è da far porcate, certa politica, tira fuori dal cappello un tecnico e così, gabbato lo popolo, continua a fare quel che più le pare...
Adesso la politica ha scoperto che a Taranto si muore di cancro in modo a dir poco inverecondo... Ma i tecnici dicono che è per l'inquinamento di ieri e ieri l'altro, quello di oggi non c'entra... troppo facile, cari miei, affermare che, avendo un tumore i suoi tempi di "maturazione", non si può dare la colpa a nessuno se lo Stato, per decenni, non ha tutelato la salute dei suoi cittadini. Le responsabilità ci sono, eccome. Troppo facile parlare, adesso, di necessità di "prevenzione". Risarcimenti, questa è la parola che dovrebbe esplodere a Taranto, questa la richiesta ineludibile, il diritto a cui non dovrebbe rinunciare una popolazione trattata senza rispetto e senza senso di umanità, per decenni, da Governi imbelli e industriali assassini.

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Di: Lavandaia http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44851 Tue, 23 Oct 2012 10:39:28 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44851 Troppo facile dire ai giovani "Nella ricerca di un lavoro non dovete essere schizzinosi", quando si è il Ministro che, con le sue politiche sul lavoro, ha contribuito attivamente a demolire le possibilità dei giovani di trovare un impiego conforme al loro titolo di studio e alle loro competenze. Troppo facile risponderle "Ministra, che mestieri " non schizzinosi" ha fatto la sua laueratissima e realizzatissima figliola, prima di sistemarsi?" Troppo facile andarsene, quando l'indignazione popolare diventa urlo e toglie la parola a chi, se davvero fosse qualificata per ricoprire l'incarico che ha, dovrebbe avere almeno l'intelligenza politica di capire quando convenga stare zitta...
Vorremmo sapere come si fa a licenziare i tecnici quando, come politici, falliscono, e come dirottare in più idonee tasche i loro lauti, immeritati stipendi. Troppo facile, come domanda? O troppo difficile come risposta?

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Di: Sven http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44847 Tue, 23 Oct 2012 09:31:20 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44847 La gente deve semplicemente (ri)cominciare a fare politica attiva senza i (partiti) politici: questa sì che sarebbe una vera rivoluzione!

Vale a dire, crearsi da sé istituzioni veramente democratiche e partecipative, ecc. ecc.

I politici, mandiamoli in pensione, invece; e non preoccupiamoci più di tanto di chi frega il prossimo: pensiamo invece a comportarci bene (quindi, non necessariamente come vogliono "loro", la casta) *noi*!

Insomma, vediamo il bicchiere non mezzo vuoto, ma mezzo pieno: come se si fosse già a buon punto per cambiare in meglio le cose.

Il che vuol dire trarre anche risorse ed insegnamenti dalla storia: non è che si (ri)parte sempre da zero!

Il vero problema, piuttosto, è il come, data purtroppo la situazione di torpore generalizzato delle coscienze...

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Di: bastian contrario http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44839 Tue, 23 Oct 2012 08:30:29 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44839 Siccome appartengono a una Casta che ha fatto in gran Parte Male al Paese allora"CASTI(GHIA-ZZIA)MOLI"..Impediamo Comunque che Facciano altri Danni Irreparabili e che si"Riproducano",ma portiamoli all'Estinzione facendo mancare loro L'Alimento..Base:Le Tangenti-Mazzette che portano direttamente a..Tangentopoli-Mazzettopoli via della Corruzione-Distrazione-Appropiazione Indebita ecc,Numero..di volte fatto..Indefinito.

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Di: Sven http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44836 Tue, 23 Oct 2012 07:57:08 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44836 Prima ancora di Trotsky, l'aveva capito il grande Bakunin, con la sua famosa frase "la libertà senza socialismo è privilegio ed ingiustizia, ed il socialismo senza libertà è schiavitù e brutalità", prefigurando così molto in anticipo gli orrori del (pseudo-)"comunismo" sovietico, involutosi in un apparato burocratico-militaresco fine a se stesso (vi ricorda qualcosa, oggi?).

Ma di tutto questo si è già parlato tempo fa, e diverse volte, qui sul blog...

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Di: boris http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44835 Tue, 23 Oct 2012 07:54:33 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44835 @Vigilante
Ti ringrazio per la precisazione sull’eventuale ritorno di Polifemo alla ribalta. Una volta postato il messaggio , mi era un po’ dispiaciuto avere usato termini forse troppo pesanti , ma quando uno continua a “ragionare” con questa protervia infastidisce . Resta inteso che non pretendo che se ne vada nessuno da questo spazio.

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Di: bastian contrario http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/comment-page-2/#comment-44833 Tue, 23 Oct 2012 07:43:10 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707#comment-44833 Sappiamo bene con quali"Ideali-Speranze"era Nata sia La Rivoluzione Francese(Liberte,Egalite,Fraternite 1789)che quella Russa detta di Ottobre(i valori del Comunismo 1917)e come sono"Miseramente Finite-Fallite"una volta"Istituzionalizzate"quando la Casta Dirigente Burocratica si è Impossessata dei Gangli del Potere,Divorando dall'interno Le Risorse e"Fregandosene Altamente"dei Bisogni del Popolo,quindi il Potere tende a"Sclerotizzare"Le Spinte Rivoluzionarie"Castizzando-Cristallizzando"Le medesime(L'unico ad aver capito veramente Le gravi Contraddizioni di tutto questo è statoL. Trotzkj che è stato ucciso esaurire a Città del Messico perchè proponeva La"Rivoluzione Permanente"che non deve La sua "Spinta"una volta Attuata,ma deve essere sempre in"Divenire",è come i Diritti,non possiamo pensare che siano Aquisiti una volta per sempre,perchè può venire qualche"Dittatorucolo"da Strapazzo a Toglierceli)e cosi' è in questo Delicato momento Politico-Economico di Grave Crisi,che comunque una volta Passata non ci insegna nulla perchè si ripeteranno i soliti schemi e quindi inevitabilmente i soliti..Errori..fino alla Prossima in un Purtroppo Eterno Ritorno senza Soluzione di Continuità.

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