Istantanea » Terremoto http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 La strada indicata da Renzo Piano http://buffa.blogautore.repubblica.it/2016/11/02/la-strada-indicata-da-renzo-piano/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2016/11/02/la-strada-indicata-da-renzo-piano/#comments Wed, 02 Nov 2016 09:15:59 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2576 terremotoHo riletto, in questi giorni, un articolo scritto dall'architetto e senatore a vita Renzo Piano ai primi di ottobre. Un articolo per il Sole 24 ore in cui espone in modo semplice e chiaro quello che ritiene si debba fare per difendersi dai terremoti.

Spiega che abbiamo tecniche e conoscenze necessarie. E spiega, abbastanza nel dettaglio, come bisognerebbe operare. Non serve riassumere, le parole di Piano vanno lette, bastano due minuti. Il suo è un progetto di lungo respiro, lo definisce generazionale perché dovrebbe intervenire nel passaggio del patrimonio abitativo da una generazione all'altra. Dovrebbe "curare" le case, renderle sicure.

Non so se quella indicata da Piano è la strada giusta. Non ho le conoscenze necessarie per avere un'opinione tecnica. So però che è giusto il passo suggerito da Piano. Un passo che non porti a mettere toppe qua e là, dove il sisma ha colpito, dove ci sono più famiglie senza più una casa. Cose che vanno fatte, bene e subito, ma che non affrontano il problema nel medio e lungo periodo.

Ecco. Il governo, fino a questo momento, sta dimostrando di saper agire con prontezza ed efficienza. Sarebbe un segno di vera lungimiranza e cura dell'interesse pubblico se creasse, parallelamente, un qualcosa (una struttura, un gruppo di lavoro...) capace di produrre in poco tempo un piano di cura e prevenzione di lungo respiro e che abbia il passo indicato dal senatore Renzo Piano.

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La seconda morte di Gibellina http://buffa.blogautore.repubblica.it/2013/10/25/la-seconda-morte-di-gibellina/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2013/10/25/la-seconda-morte-di-gibellina/#comments Thu, 24 Oct 2013 23:31:19 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2038 _DSC6163_DSC6147_DSC6138

Sono andato a Gibellina, dove non ero mai stato prima, per vedere l'effetto che fa, dopo tanti anni, il cretto di Burri, il "lenzuolo" di cemento che ha coperto il paese del Belice distrutto dal terremoto del 1968.

E' un'opera d'arte enorme, una delle più grandi del mondo. Doveva e dovrebbe servire a non disperdere la memoria. Un omaggio perenne, o quasi, alle vittime di quella terribile giornata.

Oggi si arriva a "Gibellina vecchia" (la nuova è stata ricostruita, dopo anni di baraccopoli per gli sfollati, a  una ventina di chilometri di distanza) percorrendo una strada priva di adeguata segnaletica e abbastanza dissestata, in alcuni punti invasa dal fango.

Arrivati al cretto, al cemento che si stende sulla collina dov'era Gibellina, si viene presi da una stretta al cuore. Anzi, da una doppia stretta al cuore.

La prima la dà l'immaginazione. E' come se al posto del cemento si vedessero le case che non ci sono più. Come se uomini, donne, bambini percorressero ancora le stradine che oggi sono spaccature nel cemento, corridoi senza vita. Era la stretta che, sono sicuro, Burri voleva provocare, il fine primo e ultimo del suo lavoro.

La seconda stretta al cuore, la più dura, la dà la realtà. Se si guarda meglio il cemento, se dopo la prima emozione si osserva quel che circonda la grande opera d'arte ci si rende conto che l'incuria e l'abbandono stanno prendendo il sopravvento. Che Gibellina rischia di morire la seconda volta.

Nel cemento ci sono crateri. Piante e arbusti crescono qua e là indisturbati , anche qualche fico sta avendo la meglio sulle armature.

Intorno è deserto. Un piccolo cartello, stradine di accesso malconce.

Alberto Burri ebbe, probabilmente, un'idea geniale. Ma non fece i conti con la natura umana. Un'opera così va amata giorno per giorno, curata, mantenuta viva.

In paese, quello nuovo, ricordano ancora bene i vecchi che non volevano quel cemento. Avevano le loro rovine davanti alle quali sedersi e toccare, anche solo con gli occhi, quel che era stato e non c'era più. E chi ricorda dice che, forse, non avevano torto.

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Troppo facile http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/10/16/troppo-facile-2/#comments Tue, 16 Oct 2012 15:21:07 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1707 aquila4

Non penso che una persona con responsabilità importanti in un paese possa dire che la gente di una regione è meglio di quella di un'altra. Che l'una ha reagito meglio dell'altra alla disgrazia di un terremoto. Che gli emiliani sono meglio degli aquilani.

Questo si può dire al bar, tra gente che sa o che si nutre di luoghi comuni. Non può dirlo chi ha il compito di risolvere i problemi, aggirare ostacoli, ridare alla gente la dignità di una vita normale.

Eppure lo abbiamo sentito dire dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. Ha detto tra l'altro Gabrielli: "Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. E' sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori".

E troppo facile, c'è da aggiungere, tirarsi fuori così dalle proprie responsabilità visto che la Protezione civile ha gestito direttamente la crisi aquilana.

Qui sotto la decisa e sensata reazione del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.

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#no2giugno, ma sfilare fino in Emilia http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/05/29/no2giugno/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/05/29/no2giugno/#comments Tue, 29 May 2012 15:21:33 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1570 terremoto2

#no2giugno è arrivato subito, spontaneo, immediato, dirompente.  Twitter l'ha diffuso viralmente in tutta Italia facendolo diventare un grande grido, unico e condiviso: annullare la sfilata del 2 giugno e destinare i soldi ai terremotati.

Giusto, condivisibile, augurabile. Con due avvertenze e una proposta, come dire, "integrativa".

Che i soldi risparmiati, davvero risparmiati, si sappia quanti sono e dove andranno.

Che nelle zone terremotate vengano dirottati i reparti militari (o forze equivalenti) che dovevano sfilare in via dei Fori Imperiali.

La proposta è che si tenga ugualmente una piccola sfilata. Un solo reparto che comprenda e rappresenti tutte le Forze Armate e che non fermi la propria marcia in piazza Venezia ma continui, simbolicamente, a marciare fino all'Emilia.

Per ricordare il giorno in cui è nata la Repubblica nel modo più degno. Con le forze armate che vanno in aiuto alle popolazioni ferite.


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Terremoto, i twitter-radioamatori http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/05/20/terremoto-i-twitter-radioamatori/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/05/20/terremoto-i-twitter-radioamatori/#comments Sun, 20 May 2012 13:05:38 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1563 Chi si occupa di informazione e di gestione delle emergenze ricorderà questo terremoto come il terremoto di twitter.

Mai come oggi, 20 maggio 2012, il social network veloce ed efficiente è stato, in Emilia, il vero canale attraverso il quale si è diffusa l'informazione sulle scosse, sulle vittime, sui danni. Con brevi messaggi, foto, video. Prima di radio e televisione. In modo capillare. Grazie a semplici cittadini e a enti pubblici, come diversi Comuni, che si sono mossi in modo autonomo per informare e dare punti di riferimento.

Il tutto autogestito, spontaneo, non coordinato se non attraverso quell''hashtag #terremoto che ha tutto convogliato in un unico gigantesco canale.

Perché la Protezione civile, a tutti i livelli, non è attiva su un mezzo di comunicazione così efficiente? Perché non si organizza per raccogliere, come stanno facendo molti siti di informazione, notizie anche dalla rete? Perché non coordina il flusso di informazioni suggerendo hashtag, contattando cittadini attivi che si trovano in luoghi chiave, filtrando (cioè verificandone la veridicità) e smistando notizie?

Una volta erano i radioamatori a essere efficaci collaboratori nella gestione delle emergenze. Raccoglievano e distribuivano informazioni da posti altrimenti irraggiungibili in breve tempo. Erano pochi e non dappertutto.

I radioamatori di oggi sono decine di migliaia e sono ovunque. Invece delle grandi e costose radio usano il social network  con l'uccellino. Potrebbero essere una rete di supporto straordinaria, mille volte di più dei radioamatori di un tempo.

Ma vanno organizzati, e subito. Ci sono già esperienze all'estero a cui ispirarsi. Basta volerlo, iniziando con il creare un linguaggio comune e condiviso.


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All'Aquila due anni dopo http://buffa.blogautore.repubblica.it/2011/04/01/allaquila-due-anni-dopo/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2011/04/01/allaquila-due-anni-dopo/#comments Fri, 01 Apr 2011 09:20:03 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1110 blogL'inchiesta fatta dal quotidiano abruzzese Il Centro non ha bisogno di commenti. Cliccate sulla foto e guardate la galleria di sessanta immagini. Documentano al di là di ogni dubbio come stiano andando davvero le cose nell'aquilano. Danno la prova tangibile della lentezza, se non dell'immobilismo, con cui procede quella che dovrebbe essere una ricostruzione per far tornare ciascuno nelle propria città, nel proprio paese. E dopo le bugie che abbiamo visto e ascoltato nei giorni scorsi leggiamo quello che scrive Giustino Parisse, il giornalista del Centro che il 6 aprile del 2009 ha perso i suoi due figli.

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Rabbrividire http://buffa.blogautore.repubblica.it/2011/03/28/rabbrividire/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2011/03/28/rabbrividire/#comments Mon, 28 Mar 2011 09:02:25 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=1082

Quello che è successo l'altra sera alla trasmissione di Rita Dalla Chiesa fa rabbrividire.
Una finta terremotata descrive la notte del terremoto, una paura mai in realtà provata, problemi mai avuti e alla fine ringrazia, con inchino, il presidente ("il governo", corregge la conduttrice) per tutto quello che ha fatto eccetera eccetera.
Fa rabbrividire perché è un oltraggio a chi quella notte è morto, ha perso i propri cari, la propria casa.
Fa rabbrividire perché l'uso di figuranti per adulare il governo è un segno di enorme degrado civile e politico. E l'aver utilizzato una vicenda così drammatica ne costituisce una macabra aggravante.
Fa rabbrividire perché c'è qualcuno che ha scritto questo copione e che continuerà a fare il proprio mestiere.
E siccome non voglio proprio credere che una cosa del genere sia stata ordinata dall'alto (cioè in ultima istanza dal "presidente") sarebbe una bella cosa, per tutti coloro che il 6 aprile 2009 hanno davvero sofferto e continuano a soffrire, che chi ha pensato e messo in onda questa sconcezza venga rimosso. Subito.

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Triste http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/07/07/triste/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/07/07/triste/#comments Wed, 07 Jul 2010 10:59:47 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=707 aquilaTriste. Veramente triste quello che è accaduto questa mattina a Roma. Scudi di polizia e carabinieri alzati davanti ai terremotati, manganelli che colpiscono, urla.

Non ha davvero importanza stabilire chi ha cominciato e perché. Quegli scudi e quei manganelli non dovevano esserci. Per nessun motivo.

Dall'Aquila sono arrivati a Roma cittadini che hanno sofferto e stanno soffrendo profondamente. Cittadini che chiedono aiuto. Cittadini che vogliono, semplicemente, la loro casa e la loro città.

Era stato promesso tanto. E' arrivato poco, molto poco. E loro, stamattina, volevano soltanto ricordarlo a tutti.

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Il giudizio politico http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/02/17/un-sano-concetto-di-democrazia/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/02/17/un-sano-concetto-di-democrazia/#comments Wed, 17 Feb 2010 16:27:30 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=590 Dunque chi ha riso felice la notte del terremoto ha poi davvero lucrato su quella tragedia. Lo spiega bene oggi il quotidiano  Il Centro e lo documentano le intercettazioni pubblicate dallo stesso quotidiano.

Adesso saranno i magistrati ad andare avanti nelle indagini e un giudice dovrà stabilire reati commessi e responsabilità individuali. Questo è quello che stabilisce la legge e la presunzione di innocenza è uno dei cardini di un sistema giudiziario davvero giusto che non va mai dimenticato.

Ma un giudizio politico si può già dare, anzi deve essere già pronunciato. Chi è anche solo sospettato di aver fatto parte di questa cricca deve, per il momento, mettersi da parte spontaneamente o deve essere costretto a farlo dal proprio capo. Invece il capo, Silvio Berlusconi, dà pacche sulle spalle di incoraggiamento e invita a restare perché tutto passerà.

Non servono giudici per stabilire che questo del capo  è un comportamento eticamente censurabile. Lo può stabilire ciascuno di noi:  basta avere dentro di sé un concetto sano di democrazia.

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"Sono una di quei poveracci" http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/02/11/sono-una-di-quei-poveracci/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2010/02/11/sono-una-di-quei-poveracci/#comments Thu, 11 Feb 2010 16:45:10 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=587 Faccio mio l'intervento di Monica Catitti, inserito come commento al post precedente

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“D’altro canto, già il 6 aprile, in una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi si capisce che c’è attesa per le mosse di Balducci sugli appalti: “Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno”. “Lo so”, e ride. “Per carità, poveracci”. “Va buò”. “Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto”"
…..Io sono una di quei poveracci! Io sono una di quelle persone che il 6 aprile 09, mentre voi ridevate, in piena notte, al freddo, stava in pigiama fuori di casa in mezzo alla polvere e alle grida!
Vergogna!

Monica Catitti

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