Istantanea » Roberto Maroni http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 Onorevoli, porgete il dito http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/11/27/onorevoli-porgete-il-dito/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/11/27/onorevoli-porgete-il-dito/#comments Thu, 27 Nov 2008 10:02:45 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/11/27/onorevoli-porgete-il-dito/ pianista.jpg

Nell'istantanea è ritratta la deputata leghista Carolina Lussana mentre fa la "pianista", mentre vota, cioè, anche per un collega assente.

Una prassi talmente consolidata che la presidenza della Camera dei deputati ha pensato di porvi rimedio prendendo le impronte digitali agli onorevoli.

La protesta, nei corridoi del palazzo, è cresciuta giorno dopo giorno e molti deputati pare intendano rifiutarsi di porgere il dito in nome della privacy e appellandosi a un parere dell'Avvocatura dello Stato.

No, signori deputati, non si fa così. Porgete il vostro dito, siate trasparenti, date un esempio di serietà e rettitudine a un paese che sta affrontando un periodo buio e difficile. E che vi mantiene a Roma.

E poi, non so perché, mi torna in mente una polemica di qualche tempo fa, quando dalle stesse stanze si propose di prendere le impronte ai bambini rom. Allora ne parlò soprattutto il ministro leghista dell'Interno Roberto Maroni. Oggi tra chi non vuol porgere il dito c'è il capogruppo della Lega Roberto Cota ("Ci sono problemi più gravi di cui discutere").

No, non si fa così.

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I passi indietro http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/04/22/i-passi-indietro/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/04/22/i-passi-indietro/#comments Tue, 22 Apr 2008 18:02:59 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/04/22/i-passi-indietro/ maroni.jpg

Roberto Maroni, se diventerà ministro degli Interni, sarà l'uomo-sicurezza. Ma i primi passi, per ora solo parole e dichiarazioni, mi sembrano affrettati e pericolosi. A cominciare dall'idea di mettere in discussione Schengen, quella parola magica che ci consente di girare per buona parte di Europa senza passare frontiere, come fossimo all'interno di un unico, grande paese.

E' vero che non si può assistere inermi, come in parte ha fatto il governo Prodi, all'assedio di gruppi di delinquenti organizzati.

E' vero che il buonismo di cui la sinistra si è sempre vestita è una delle cause della sua sonora sconfitta elettorale.

E' vero anche che vivere con un buon tasso di sicurezza è requisito essenziale di una società civile.

Ma non si possono abolire principi e diritti.

Non si possono mettere all'indice interi gruppi nazionali.

Bisogna invece mettersi tutti intorno a un tavolo per prendere decisioni rapide ed efficaci, senza gogne preventive e passi indietro nella storia di un continente. E questo, finora, non è mai stato fatto.

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